Uno dei motivi più frequenti dei litigi in condominio?
Di certo, nella top ten c’è l’installazione di un ascensore. In special modo se convivono esigenze opposte.
Una delle trattative più estenuanti che mi siano capitate risale a poco tempo fa, in un fabbricato dove sembrava impossibile mettere d’accordo la maggioranza degli inquilini.
Quando qualcuno propone di installare un ascensore…
Tutto comincia molti mesi prima del mio incarico come amministratrice: la palazzina ospita quindici famiglie.
Uno degli inquilini del quarto piano, abbastanza avanti con gli anni, fatica sempre più a salire le scale e propone l’installazione un ascensore.
Come spesso succede, molti condomini dei piani alti accolgono l’idea con entusiasmo, mentre quelli del piano terra restano più freddi.
L’unica che si schiera contro per ragioni estetiche è la signora del primo piano, che vive lì da più di vent’anni.
In ogni caso si decide di chiedere un parere tecnico per comprendere costi e problemi relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Trattandosi di un edificio d’altri tempi, vengono chiesti diversi progetti per trovare la collocazione più adatta. Appare subito evidente che un ascensore esterno rappresenta la soluzione più antiestetica e costosa, mentre la più conveniente prevede l’occupazione di una zona al piano terra condominiale.
Una zona che, purtroppo, include parte di una cantina privata, di proprietà della signora del primo piano.
E qui iniziano i guai.
Il conflitto tra condomini cresce
Il signore del quarto piano è stressato per la sua salute che peggiora a vista d’occhio. Nervoso, affronta la signora del primo piano nel peggiore dei modi, minacciando di denunciarla se rimarrà bloccato in casa per colpa sua.
A quel punto la signora si irrigidisce sulla sua posizione, mentre anche il resto del condominio comincia a prendere posizione. Poco a poco si formano due maggioranze dai confini sfumati, che rendono impossibile una decisione definitiva.
Come trovare un accordo soddisfacente per tutti?
Tanto per cominciare servono competenze, capacità di ascolto, pazienza e un lavoro di diplomazia fatto di incontri a quattr’occhi con tutte le parti in guerra tra loro. Perché ciascuno ha le sue ragioni e si può trovare un compromesso solo distinguendo le priorità dalle prese di posizione momentanee.
Anche se non era facile, io ci ho provato. E nel prossimo post ti racconterò come è andata.
(Nota: sebbene tutti i miei racconti siano ispirati a fatti realmente accaduti nella mia attività di amministratore condominiale ad Ancona, tutti i personaggi e le storie presentate in questo blog sono frutto della mia fantasia. Qualsiasi riferimento a persone e fatti reali è puramente casuale. )