Se un condominio non trova un accordo riguardo all’installazione dell’ascensore si rischiano grandi tensioni tra gli inquilini, specialmente se tra loro c’è qualcuno che ha urgente bisogno di abbattere le barriere architettoniche.
Si tratta di situazioni che mi capita di affrontare spesso. Spesso la soluzione è a portata di mano e basta poco per metterla in pratica.
Altre volte, invece, ci vogliono tempo e impegno: è il caso di una palazzina dove era nata una vera e propria guerra condominiale. Ho raccontato questa storia nell’articolo precedente. Metti link all’articolo
Oltre l’ascensore c’è di più
Fin dalla mia prima riunione come nuova amministratrice ho capito che le tensioni erano state gestite nel modo peggiore. Le due principali parti in causa erano arroccate sulle loro posizioni, lontane anni luce tra loro a causa di vecchie antipatie e conflitti esacerbati nel corso degli ultimi mesi.
Il resto dei condomini appariva schierato in due maggioranze più o meno omogenee, con l’eccezione di tre nuclei familiari decisi a restare fuori dalla discussione.
L’unico accordo raggiunto fino a quel momento riguardava la scelta di un nuovo amministratore, che ero io.
Andare per vie legali per colpa di un ascensore?
A livello legale c’erano tutti i presupposti per una causa: e infatti l’inquilino del quarto piano, ormai ufficialmente invalido, aveva già coinvolto un avvocato per vedere riconosciuto il suo diritto alla richiesta di abbattimento delle barriere architettoniche.
Per contro, la signora del primo piano difendeva la sua facoltà di tutela della proprietà privata attraverso il rifiuto a cedere la sua cantina per l’installazione dell’ascensore.
Qualunque soluzione alternativa sembrava esclusa: i costi, molto più elevati, non erano accettabili per nessuno.
Negoziare per trovare una soluzione ad un problema condominiale
Come uscire da questo vicolo cieco?
Come insegnano gli esperti di negoziazione in casi simili è necessario andare oltre le posizioni e focalizzarsi sull’individuazione dei singoli interessi e necessità, che rappresentano il punto di partenza migliore per avviare una trattativa.
Il primo passo è stato incontrare ogni condomino per un colloquio individuale: mi sembrava l’unico modo per vedere oltre le posizioni su cui si erano arroccati.
Così, ho potuto abbattere subito tutti i timori riguardanti le garanzie estetiche del progetto: dopo aver richiesto personalmente altri pareri tecnici ho potuto fornire adeguate rassicurazioni a tutti, sottolineando anche i vantaggi relativi alla rivalutazione dei singoli immobili.
In fondo, una palazzina con ascensore accresce sempre il suo valore di mercato.
Cosa dice la legge riguardo ai costi dell’ascensore?
Per la maggior parte degli inquilini più avanti con gli anni l’ascensore rappresentava già un investimento importante e necessario.
Dopo aver fatto notare la sua importanza in prospettiva anche ai condomini più giovani, ho precisato all’assemblea che la legge permette di ripartire i costi solo tra chi intende aderire spontaneamente.
Questa scelta ha subito ammorbidito i toni tra le due fazioni, spostando poco a poco l’ago della bilancia verso una maggioranza favorevole.
Il dialogo aiuta ad evitare o ridurre le spese legali
Intanto continuavo ad incontrare la signora del primo piano, cercando di avviare una trattativa per compensare la sua rinuncia alla cantina. Allo stesso tempo proseguivo un dialogo proficuo con l’avvocato dell’inquilino del quarto piano per scongiurare una causa, con l’inutile spreco di tempo e denaro che avrebbe provocato.
Alla fine, dopo molti sforzi, ne è uscito un accordo ragionevole per tutti: la signora del primo piano ha accettato un congruo indennizzo in cambio della cantina, oltre all’uso gratuito dell’ascensore.
Questo ha sbloccato immediatamente la situazione, permettendo di avviare i lavori in breve tempo. Ma soprattutto ha fatto tornare la tranquillità dopo mesi di tensioni, litigi, recriminazioni e minacce.
A distanza di 2 anni, posso dire che quel condominio è diventato di uno degli immobili più tranquilli e concilianti tra quelli che amministro.
E sono fiera di sapere che è cambiato anche grazie al mio impegno nel favorire un dialogo costruttivo tra le persone che lo abitano.
Stai vivendo una situazione simile nel tuo condominio? Hai un conflitto condominiale da risolvere? Contattami